Dalla costruzione stessa del Naviglio Grande, ciclicamente i canali vengono portati in secca per eseguire operazioni di pulizia e manutenzione del fondo, delle sponde e delle infrastrutture funzionali.
Un’operazione che avviene due volte l’anno, in primavera e in autunno, e che non manca di sollevare le ire degli ambientalisti per la strage di fauna ittica che genera l’asciutta totale.
Asciutte programmate 2021
Come evidenziato dal calendario delle asciutte predisposto dal Consorzio Est Ticino Villoresi, visibile sul sito del Comune di Milano, i due cicli di asciutte saranno organizzati fra fine gennaio e metà aprile (per quanto riguarda l’asciutta primaverile) e fra metà settembre e metà aprile (per quanto riguarda l’asciutta autunnale.
Asciutta Primaverile
- Villoresi
Asciutta totale fino al 12 aprile
- Grande
Asciutta parziale dal 25 gennaio al 14 febbraio
Asciutta totale dal 15 febbraio al 29 marzo
- Bereguardo
Asciutta parziale dal 25 gennaio al 14 febbraio
Asciutta totale dal 15 febbraio al 30 marzo
- Pavese
Asciutta parziale dal 25 gennaio al 14 febbraio
Asciutta totale dal 15 febbraio al 30 marzo
- Martesana
Asciutta parziale dal 22 febbraio al 6 aprile
Il periodo di asciutta primaverile, da poco concluso, ha previsto due fasi per il Canal Grande, Bereguardo e Pavese che sono stati svuotati prima in modo parziale e poi in modo totale.
Il canale Villoresi, invece, ha visto un solo svuotamento totale, al contrario la Martesana è stata svuotata in modo parziale da fine febbraio ai primi di aprile.
C’è dunque da chiedersi, cosa prevede la pianificazione delle asciutte autunnali?
Per quanto sia ancora provvisoria, si nota una segmentazione del canale Villoresi che per un primo tratto verrà svuotato solo in modo parziale mentre per due lunghe tratte sarà svuotato in modo totale in un periodo compreso fra settembre/dicembre e aprile per consentire il proseguimento delle opere di impermeabilizzazione avviate a fronte dell’esecuzione di alcuni importanti interventi di recupero delle sponde.
Asciutta Autunnale
- Villoresi
Asciutta parziale dal 20 settembre al 5 dicembre (tratto a monte di Monza)
Asciutta totale dal 6 dicembre al 11 aprile (tratto a monte di Monza)
Asciutta totale dal 20 settembre al 11 aprile (tratto a valle di Monza)
- Grande
Asciutta totale dal 13 settembre al 28 marzo
- Bereguardo
Asciutta totale dal 14 settembre al 29 marzo
- Pavese
Asciutta parziale dal 14 settembre al 30 marzo
- Martesana
Asciutta parziale dal 13 settembre al 15 novembre
A seguito della delibera di Comitato Esecutivo n. 254 approvata il 15 gennaio 2021, per i canali Grande e Bereguardo è prevista solo l’asciutta totale fra metà settembre e fine marzo mentre i canali Pavese e Martesana saranno svuotati solo con un’asciutta parziale fra metà settembre e fine marzo (il primo) e metà settembre e metà novembre (il secondo).
Come menzionato nella dichiarazione di Alessandro Folli, Presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi, il calendario è da ritenersi soggetto a modifiche:
“Abbiamo già messo in conto e informato a riguardo sia gli Enti locali che le Associazioni di categoria agricola che la pianificazione calendarizzata dei periodi senza acqua, soprattutto per quanto riguarda la prossima asciutta autunnale, potrà subire variazioni anche rilevanti.” afferma Folli, aggiungendo:
“Tutto dipenderà infatti dallo stato di avanzamento dei diversi lavori programmati e dalle tempistiche, di solito strette ed estremamente vincolanti, dettate dall’erogazione dei finanziamenti in essere”.
“Da diversi anni il Consorzio è attento a pianificare in modo molto oculato il ricorso a periodi di asciugatura totale dei canali, prediligendo laddove possibile l’abbassamento dei livelli e il regime di asciutta parziale; senza pregiudicare lo svolgimento dei lavori, che necessariamente vanno eseguiti e spesso, in caso di finanziamenti, secondo rigidi cronoprogrammi, l’Ente è ormai solito tenere in opportuna valutazione, oltre alle esigenze manutentive, prioritarie, anche quelle ambientali o più in generale legate alla fruizione dei canali”.
Asciutta: la questione ambientale
Se con l’asciutta parziale buona parte della fauna ittica riesce ad essere preservata, con l’asciutta totale tonnellate e tonnellate di pesci vengono lasciate a morire nei letti vuoti dei canali di Milano, una annosa questione ambientale che infervora gli animi degli ambientalisti di tutta la provincia e che in numerose occasioni ha portato a chiedere la sola messa in opera dell’asciutta parziale, assicurando un minimo di 30 cm d’acqua in ogni tratto del canale.
Secondo gli ambientalisti, tanto basterebbe per permettere il corretto svolgimento di tutte le operazioni di pulizia e manutenzione dei Navigli, inclusa la rimozione di rifiuti e detriti gettati abusivamente nell’acqua ma il consorzio ETVilloresi smentisce tale teoria, precisando che per riuscire a riparare gli argini e apportare le dovute migliorie sia indispensabile la totale assenza di acqua.
Il recupero della fauna
In alcune tratte dei Navigli, il Consorzio di bonifica si avvale del supporto di ditte specializzate e della Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee per recuperare quanta più fauna ittica possibile e reinserirla in altri ambienti controllati come il Ticino, l’Adda e il bacino dell’Idroscalo.
In media questa operazione riesce a mettere al sicuro circa 14 tonnellate di pesce.
Ma di che pesci parliamo?
Sebbene in molti accusino gli ambientalisti di esagerare poiché nei Navigli sarebbero presenti solo cavedani e scardole, pesci comuni e “di poco conto”, Alessandro Grossi, responsabile dell’incubatoio ittico di Abbiategrasso facente parte del Servizio Faunistico della Provincia, ha rivelato che le specie ittiche che popolano i Navigli sono ben 21.
Tanti di questi sono pesci quasi scomparsi dagli altri bacini d’acqua come laghi e fiumi, a causa dei voracissimi predatori come i pesci siluro o i cormorani, che negli anni li hanno decimati. Oltre all’inquinamento, altro grande responsabile dell’annientamento della vivacità ittica di alcuni tratti dei Navigli.
Molti di questi pesci si sono riversati nei canali dei Navigli in fuga proprio dai grossi bacini d’acqua in cui i predatori non gli davano scampo, attraverso condotte, canaletti e fontanili.
In merito alla diversità ittica dei Navigli milanesi, Alessandro Grossi ha dichiarato:
“Le specie più rappresentate sono i cavedani (63%) i pesci persico (54%) i barbi (42%) le tinche (42%) e i lucci (38 %)”.
Inoltre sono presenti anche anguille, bottatrici, storioni cobici, carpe il pigo e l’alborella, pesce quasi del tutto scomparso dai laghi lombardi e che aveva appena iniziato a ripopolare proprio i Navigli.