Santa Maria delle Grazie al Naviglio

Al contrario di qualsiasi altra chiesa che cattura lo sguardo per i ricchi e fastosi dettagli architettonici, Santa Maria delle Grazie al Naviglio stupisce per il suo essere imponente e spoglia.

Un aspetto di certo inusuale che nasconde una storia altrettanto curiosa e ricca di colpi di scena.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio

Andiamo quindi alla scoperta della Chiesa di S. Maria delle Grazie al Naviglio.

1. Storia

Santa-Maria-delle-Grazie-Naviglio

La storia di Santa Maria delle Grazie al Naviglio inizia nel 1556 quando in questo luogo preciso fu costruita una cappelletta che doveva ospitare un’immagine della Madonna ritenuta miracolosa.

Successivamente questa cappella fu demolita per lasciare spazio a una chiesa barocca che però venne rasa al suolo da un incendio nel 1719. Dopo il restauro, la nuova chiesa funse da parrocchia per diverso tempo fino a che, verso la fine del XIX secolo, era ormai troppo piccola per accogliere tutti i fedeli della comunità cresciuta grazie alla prosperità portata dalla costruzione dei Navigli di Milano, e fu quindi creato un progetto ad opera di Cesare Nava per realizzarne una più grande e maestosa.

I lavori iniziarono già l’anno successivo, nel 1901. Per gli 8 anni a seguire la costruzione procedeva in modo regolare, abbattendo una parte e costruendo la nuova, fino a che nel 1909 il cardinale e arcivescovo di Milano Andrea Carlo Ferrari decise di consacrarla nonostante non fosse ancora del tutto ultimata.

Cosa mancava?

Proprio quello che manca ancora oggi: la facciata.

I lavori non furono più completati ma i milanesi non smettono di sperare che almeno le 3 vetrate vengano finalmente montate al posto della chiusura in mattoni che oggi vediamo negli incavi sulla facciata.

2. Descrizione

Chiesa-Santa-Maria-delle-Grazie-al-Naviglio

Questa splendida chiesa che si affaccia sulla riva sinistra del Naviglio Grande, a pochissima distanza dalla Darsena, è un edificio pieno di contrasti.

Passando da fuori sembra un muro spoglio in mattoni rossi stretto fra i palazzi che gli sorgono accanto ma non appena si accede all’interno, lo sguardo viene mozzato dalla ricchezza dei decori e dei dettagli architettonici.

  • Esterno

Come detto, la facciata in mattoni è quasi del tutto incompiuta.

Il progetto originario prevedeva tre portali sormontati da delle lunette sopra ai quali avrebbero dovuto esserci tre finestre polifore (bifora sopra i portali laterali e trifora sopra il portale centrale), con una serie di guglie angolari contenenti delle statue a coronare il tutto. Infine una guglia più grande avrebbe dovuto ospitare la statua della Madonna e sorgere al centro, sopra il timpano.

Ad oggi risultano completi solamente il tiburio a pianta ottagonale sormontato da una lanterna e dotato di 8 lunette ogivali (unica fonte di luce naturale all’interno), e il campanile di 59 metri d’altezza che custodisce 5 campane, le due più piccole sono datate 1893 e sono quelle originali della chiesa barocca precedente, mentre le più grandi furono costruite nel 1950.

  • Interno

L’interno della chiesa non ha proprio niente a che vedere con l’esterno spoglio.

La pianta a croce latina è sviluppata in stile neoromanico con elementi neogotici. Ha tre navate, quella centrale è separata dalle due laterali tramite due file di colonne corinzie in marmo che sorreggono una serie di archi a tutto sesto.

Sollevando lo sguardo restiamo rapiti dal soffitto a volta a botte lunettata alto ben 25 metri, con piccoli rosoni sui lati da cui penetra la luce naturale. In fondo alla navata centrale troviamo un profondo abside.

Le navate laterali, invece, sono realizzate con volta a vela e illuminate da bifore con splendide vetrate policrome realizzate tra il 1988 e il 1996.

In fondo all’abside si notano due altari sormontati ognuno da una lunga trifora le cui vetrate furono realizzate solamente nel 1996 in occasione del 50° anniversario di sacerdozio del parroco.

Un dettaglio interessante riguarda proprio i due altari. Quello a sinistra era l’altare maggiore della chiesa precedente e ospita la statua della Pietà. L’altare di destra, invee, è dedicato al protettore dei lavandai Sant’Antonio da Padova.

Poco distante da qui, infatti, c’è il Vicolo dei Lavandai dove questi ultimi, organizzati in una confraternita, si radunavano per lavorare e pregare il Santo.  

Tornando all’abside, è l’unica parte della chiesa ad essere interamente affrescata. E’ composta da due campate quadrate e una ottagonale sul fondo, con un presbiterio delimitato da una balaustra in marmo e affiancata da due pulpiti in bronzo che furono realizzati nel 1913.

Infine, il protagonista dell’abside, è ovviamente l’altare maggiore in stile neogotico realizzato in marmi policromi e sormontato da un piccolo tempo contenente un bassorilievo di Dio Padre benedicente. 

3. Orari

Parrocchia Alzaia del Naviglio Grande, 34

  • Apertura: 7.30 – 12.00 e 15.00 – 19.00
  • Segreteria Parrocchiale: Lun – Sab dalle 9.00 alle 10.00
  • SS. Messa: Lun – Sab 8.30 – Prefestivi 18.00 – Festivi 10.00 – 11.30 – 18.00