La Conca dell’Incoronata

Situata all’interno delle Mura Spagnole, e frutto del genio leonardesco, la Conca dell’Incoronata non era solamente un meccanismo di chiusura idrica ma il primo “casello stradale” a cui i viaggiatori dovevano versare una gabella prima di entrare a Milano.

Oggi parleremo proprio della “Conca delle Gabelle”e del ruolo che ha giocato nella storia della città.

Conca dell’Incoronata

Quando la Conca dell’Incoronata fu costruita doveva servire a superare il dislivello fra la Cerchia dei Navigli e il Naviglio della Martesana.

Oggi la vediamo vuota e completamente esposta all’interesse dei passanti che possono ammirare ogni aspetto della sua costruzione e la finezza dei dettagli, sopravvissuti a noi dopo oltre 500 anni.

La Conca è anche l’unico resto sopravvissuto del Naviglio della Martesana nel suo percorso originario all’interno delle Mura Spagnole, tanto che è stata riconosciuta opera monumentale protetta dal vincolo n. 553 del 17 Luglio 1967.

1. Origine del nome

La Conca dell’Incoronata prende il suo nome dalla vicina chiesa di Santa Maria Incoronata mentre il soprannome “Conca delle Gabelle” deriva dal ponte che la attraversa e che era il punto in cui chi voleva entrare in città via canale trasportando merci o persone doveva fermarsi e versare un dazio, o una gabella – appunto.

2. Il contesto idraulico

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Come abbiamo già approfondito nel nostro articolo sul Naviglio della Martesana, il suo percorso originale era molto diverso da quello odierno, interrato.

Una volta arrivato alle porte della città, proseguiva la sua corsa verso sud-ovest sottopassando le Mura Spagnole fino al ponte delle Gabelle e riversandosi nella Conca dell’Incoronata, dopo la quale cambiava nome diventando il Naviglio di San Marco.

Oggi invece la Martesana si interra all’altezza di Cassina de Pomm, dove cambia bruscamente direzione verso sud-est e prosegue il suo viaggio nella Milano sotterranea come Cavo Redefossi.

3. Storia

Come qualsiasi altra Conca dei Navigli, anche quella dell’Incoronata doveva supplire all’esigenza di colmare un dislivello per permettere la navigazione delle imbarcazioni in entrata o in uscita dalla città.

In questo caso particolare il dislivello era quello fra il Naviglio della Martesana e la Cerchia dei Navigli di Milano.

A trovare la soluzione, come testimoniano i suoi studi contenuti nel Codice Atlantico, fu Leonardo da Vinci in persona su richiesta di Ludovico il Moro.

Leonardo è stato molto importante per Milano e il suo contributo è visibile in numerose opere d’ingegno legate ai Navigli Lombardi.

CURIOSITÀ

Sono in molti a ritenere che il sistema a porte della chiusa (chiamato “Porte Vinciane”) ideato da Leonardo sia stato utilizzato per la prima volta proprio qui nella Conca dell’Incoronata.

Tutt’oggi il sistema a Porte Vinciane è adottato nelle chiuse di tutti i canali del mondo.

Quando la Martesana fu interrata e quindi la Conca è rimasta asciutta a causa del cambio di rotta del canale, ha dismesso la sua funzione originale ma ciò ha anche permesso di poter ammirare da vicino il suo sistema di chiuse, i dettagli delle porte originali, del fondo e della costruzione del canale.

4. Il restauro

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Nel 1996, in occasione dei 500 anni dalla sua realizzazione, il Comune di Milano decise di effettuare un accurato restauro della Conca dell’Incoronata.

L’idea è stata accolta con slancio ma purtroppo l’incostanza degli interventi di manutenzione negli anni successivi non hanno permesso di valorizzare appieno questo angolo di storia milanese.

Come successe per altri tratti della città e dei Navigli, ad esempio per la Darsena, nel periodo immediatamente precedente all’inaugurazione dell’Expo 2015 il Comune di Milano ha dato il via a numerosi interventi di restauro fra cui anche quello della Conca dell’Incoronata e delle Porte Vinciane, opera inaugurata il 23 maggio 2015.