Cassina de Pomm

Appena prima del tuffo della Martesana sotto al manto stradale c’è la più antica cascina di Milano, Cassina de Pomm, un angolo della città rimasto bloccato nel XV secolo e dal fascino suggestivo – ma mai come la sua storia.

E allora andiamo a scoprire tutti i segreti della “cascina delle mele”.

Cassina de Pomm

All’altezza di Via Melchiorre Gioia, affacciata sul Naviglio della Martesana, c’è una piccola cascina di campagna che sembra non appartenere neanche alla metropoli lombarda.

Poco è cambiato dalla sua costruzione, forse solo qualche colpo di pennello per la ritinteggiatura e l’essenziale per la manutenzione ordinaria, non a caso Cassina de Pomm è la cascina di Milano più antica ad essere rimasta intatta.

Qui di seguito ti presentiamo la Cassina de Pomm:

1. Storia

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Siamo nel XV secolo e Francesco Sforza sceglie questo particolare punto del “naviglio piccolo” per creare un complesso di cascine dove coltivare frutteti di mele, complice la presenza della conca Leonardesca che rendeva semplice l’approvvigionamento idrico.

Il borgo finito era talmente bello e suggestivo che i nobili della città lo sceglievano per trascorrere la villeggiatura.

Anni dopo, nel XVI secolo, la famiglia Marino – De Leyva fece ampliare la cascina per realizzare la villa padronale.

I Marino erano un cognome importante della città, oggi ricordato soprattutto per la costruzione dello splendido palazzo oggi sede del Comune di Milano e anche perché dall’unione Marino – De Leyva nacque Marianna de Leyva, colei che ispirò il personaggio della Monaca di Monza ne I Promessi Sposi.

2. Architettura

La cascina è una tipica antica costruzione a corte. Dalla sua pianta poligonale si distinguono i diversi ampliamenti e le nuove realizzazioni che sono state fatte nel corso dei secoli.

La forma del corpo principale è a trapezio, con la classica edificazione a due piani completa di abbaini nel sottotetto.

Per quanto riguarda il cortile, quello del corpo principale è circondato da un porticato che in origine ospitava le stalle dei cavalli.

3. Villeggiatura, posta di cavalli, albergo e ristorante

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Nel XVI secolo, anche a causa della discesa della stirpe Marino – De Leyva, la posizione particolarmente favorevole della cascina suggerì una nuova destinazione d’uso: stazione di posta e albergo.

Qui i mercanti che percorrevano la tratta navigabile Milano – Monza potevano fermarsi e fare il cambio cavalli, trovare cibo e alloggio per riposarsi prima di rimettersi in viaggio.

L’attività risultò particolarmente fiorente, d’altronde la posizione lungo il Naviglio permetteva l’attracco sia di imbarcazioni per il trasporto merci che per il trasporto di persone.

L’Ottocento introdusse anche il trasporto turistico per brevi gite fuori porta e Cassina de Pomm fu subito una delle mete più apprezzate, tanto da essere nominata in diverse opere letterarie.

I giardini e le stanze della cascina-albergo hanno dato soggiorno a nomi illustri come Stendhal, Casanova, Carlo Porta ma anche Napoleone e Garibaldi.

In seguito Cassina de Pomm fu trasformata in un’osteria e nel XX secolo quell’osteria diventò un ristorante in cui politici e personaggi famosi andavano a godersi i momenti di relax della “Milano da bere”.

Oggi anche il ristorante è chiuso e la cascina è stata convertita in un nucleo di appartamenti privati. Unica attività commerciale rimasta è il bar “Il Caffè della Martesana”, romanticamente situato sotto al pergolato.

4. El Pont del Pan Fiss

Della vecchia storica identità della Cassina de Pomm rimane il piccolo ponte in ferro chiamato “pont del pan fiss” (“il ponte del pane fisso” in dialetto milanese) che portava alla fabbrica di candele al di là del canale, dove gli operai riuscivano a “guadagnarsi la pagnotta” ogni mese.

In molti sostengono che questo ponticello (così come la conca) sia stato progettato dal grande Leonardo da Vinci.

Di fatto, però, il ponte fu costruito nei primi del Novecento per permettere proprio di arrivare alla Fabbrica Bonomi, costruita sui campi di mele sull’altra sponda del Naviglio della Martesana.

5. La Fabbrica Bonomi

La Fabbrica Bonomi rappresentava un posto di lavoro sicuro per centinaia di lavoratori ma purtroppo fu distrutta con i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, di lei resta solamente il muro di cinta che ancor oggi delimita il parco pubblico.

Cascina de Pomm, il suo ponte e l’antica fabbrica sono anche il punto d’arrivo della pista ciclabile e pedonale che parte da Trezzo sull’Adda e percorre l’Alzaia del Naviglio della Martesana.

6. Conca della Cassina de Pomm

Appena più avanti dalla Cassina de Pomm c’è l’omonima conca che permetteva alle imbarcazioni di superare un dislivello di 1,80 m.

In realtà questa era l’ultima di una serie di tre conche lungo la tratta incile di Trezzo e Gorla, separate da un dislivello di 27 metri totali.

La prima conca, quella di Gorla, fu edificata nel 1468, la seconda era situata a Cernusco Asinario e fu costruita nel 1469 mentre la terza, quella di Cassina de Pomm, fu costruita fra il 1474 e il 1480.

Fra il 1521 e il 1535 le prime due conche furono abbattute per rendere la navigazione più veloce e quella accanto alla cascina delle mele restò l’unica a gestire il dislivello, tanto che fungeva proprio come una diga più che una conca.

Oggi la conca di Cassina de Pomm non esiste più, abbattuta fra il 1961 e il 1965 per permettere l’interramento della Martesana.